"Lo spettacolo osceno e irresponsabile di molti di voi non è più accettabile per la stragrande maggioranza degli italiani", inizia una lettera aperta inviata dall'amministratore delegato di Tod's Diego Della Valle ai politici italiani. Vallee ha acquistato pagine intere dai principali quotidiani nazionali - Il Sole 24 Ore, Il Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport - per pubblicare il suo comunicato. La sua lettera critica sia i politici di destra che quelli di sinistra per aver posto i propri interessi e di partito al di sopra di quelli dello Stato. Tale comportamento "ci porta al disastro e mina irrimediabilmente la reputazione dell'Italia nel mondo", ha detto Delle Valle, aggiungendo che solo una piccola frazione della classe politica moderna è qualificata, seria, rispettabile, attenta al bene pubblico e ama il proprio Paese.
La dichiarazione di Della Valle riflette il crescente senso di insoddisfazione che gli industriali italiani hanno nei confronti del governo e dei politici. Questa ostilità è nata dopo numerosi scandali, promesse non mantenute di riforme strutturali, mancanza di politica industriale e stravaganti decisioni. Emma Marchegaglia, capo della confederazione dei datori di lavoro di Confindustria, ha affermato che il governo dovrebbe dimettersi se non sarà in grado di riformarsi; e il diario di lavoro Il Sole 24 Ore ha chiesto le dimissioni del Primo Ministro Silvio Berlusconi.
Il presidente eletto recentemente dell'Associazione dell'industria calzaturiera italiana, Cleto Sagripanti, non è pubblicamente d'accordo con la decisione del governo di aumentare l'imposta sul valore aggiunto dal 20% al 21%. Ha osservato che la Confederazione dei datori di lavoro ha approvato un aumento delle tasse a condizione che la spesa pubblica sia ridotta simultaneamente, principalmente il cosiddetto "costo dei politici". Una massiccia campagna si è recentemente svolta in Italia allo scopo di ridurre i privilegi dei politici, ridurre o eliminare le autorità locali e ridurre il parlamento. Secondo Sagripanti, molti membri dell'ANCI non sono contenti che il governo non abbia rispettato la parte dell'accordo con la Confederazione.
ANCI e Sistema Moda Italia (SMI), che rappresentano i produttori di abbigliamento e tessili, sono anche preoccupati per la decisione del governo di abolire l'Istituto per il commercio estero italiano (ICE). Il presidente della SMI Michele Tronconi ha affermato che l'abolizione dell'ICE crea un "vuoto" nello sviluppo del commercio, che colpisce le piccole e medie imprese, soprattutto in un momento in cui Francia e Germania stanno aumentando le allocazioni per lo sviluppo delle esportazioni. Questo è riportato da Analpa.
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