A seguito della diffusione della pandemia COVID-19, le vendite dell'industria conciaria italiana sono diminuite del 26%. Le operazioni di esportazione nel 2020 sono diminuite del 27%, scrive Worldfootwear.com.
UNIC, l'Associazione Italiana Pelletteria, ha registrato un calo delle vendite del 26% nel 2020, mentre le esportazioni sono diminuite del 26,9%. Il segmento è diminuito del 19,6% in termini fisici, includendo la perdita di vendite nella categoria pelle per suole (meno 28,7%). Secondo la stessa fonte, "anche tutti i principali concorrenti europei hanno registrato un calo delle vendite di almeno il 20%" nel 2020. Anche i grandi paesi produttori di pelle situati in altre parti del mondo hanno registrato una diminuzione delle vendite dell'industria della pelle: Cina -14%, Brasile -18%, India e Turchia -20%.
Secondo UNIC, nell'ultimo trimestre del 2020, le perdite dell'industria conciaria italiana sono state "più contenute: -15% in valore e -11% in natura".
Questi indicatori sono direttamente correlati ai segmenti che sono i principali acquirenti di prodotti in pelle. Il segmento dell'abbigliamento ha sofferto di più. I settori calzaturiero, pelletteria e automobilistico hanno registrato una flessione dal -6% (per il mercato automobilistico in Cina) al -30% per l'industria della pelletteria in Europa. L'UNIC rileva "un calo delle perdite e un" trend di ripresa nell'ultimo trimestre dell'anno ".
Previsione
Sulla base di un'analisi di Confindustria Moda, UNIC prevede che l'industria della moda italiana diminuirà in volume del -2021% nel primo trimestre del 18,4, quindi è previsto un graduale miglioramento della situazione al -10% nel secondo trimestre del 2021. transizione alla crescita.
A livello globale, UNIC, riferendosi agli "analisti", ritiene che "le vendite dell'industria della moda potrebbero rimanere stabili o diminuire di un altro 5% nel corso del 2021". Ma se si verificano ulteriori blocchi e interruzioni a causa della pandemia, il mercato potrebbe subire "perdite più gravi (dal -10% al -15%)". Il segmento del lusso dovrebbe essere un'eccezione, in quanto le previsioni indicano che "la crescita sarà a doppia cifra già nel 2021".
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