Ali Lashgari, vicepresidente del consiglio di amministrazione dell'azienda calzaturiera, ha affermato che l'industria calzaturiera del paese, che impiega circa 1 milione di persone, ha bisogno del sostegno del governo, in particolare, per ridurre o abolire determinate tasse. Lo riporta l'agenzia Riamoda con riferimento a Iran News.
Ali Lashgari ha osservato che l'importazione di scarpe non può causare danni significativi all'industria, tuttavia è importante che i produttori non abbiano altri problemi, come l'aumento dei prezzi delle materie prime e numerose tasse.
Secondo Ali Lashgari, oggi il costo delle materie prime ha raggiunto il 39,2% del prezzo dei prodotti finiti e questo porta ad un aumento del costo finale delle scarpe. L'aumento dei prezzi delle materie prime crea problemi principalmente per i produttori, poiché non possono ridurre i loro costi di produzione e, allo stesso tempo, consegnare i prodotti al mercato a un prezzo inferiore al loro costo finale reale.
Ali Lashgari ha ricordato che attualmente il volume della produzione di calzature supera le esigenze interne del paese e il governo, avendo assunto determinati obblighi, può porre fine all'importazione di scarpe cinesi di bassa qualità.
Gli iraniani hanno già capito che le scarpe cinesi non sono di alta qualità e si rifiutano di acquistarle. Le calzature cinesi vengono introdotte clandestinamente nel mercato iraniano. Per quanto riguarda l'importazione di scarpe, oggi, attraverso canali ufficiali, questi prodotti vengono forniti dalla Turchia, dal Vietnam e da alcuni paesi dell'Asia orientale.
Ali Lashgari ha affermato che le scarpe iraniane vengono esportate in paesi come l'Afghanistan, l'Iraq, gli Emirati Arabi Uniti e l'Arabia Saudita e ha sottolineato che i produttori di scarpe iraniani hanno in programma di produrre prodotti conformi agli standard europei per iniziare a spedirli in Europa.
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